mercoledì 13 febbraio 2019

Nello spazio "Ai Binari" dell'associazione



C’è un filo che lega i percorsi e gli strumenti di un’ artista come Laura Ruberto. Dalla tavolozza alla fotografia digitale sembra essere trascorsa un’era geologica; ma in realtà, per il suo modo di vedere a colori, tutto è ricerca e simultaneità. E se tele e pennelli sono l’emozione della scoperta, la grafica è scuola, l’ illustrazione e il disegno ginnastica espressiva. La fotografia allenamento all’ osservazione.
Tutte le tecniche confluiscono nello spazio vuoto di un computer, di una tela bianca o di un nuovo foglio di carta, per diventare l’attuale (ma certamente non l’ultimo) veicolo di trasmissione dei suoi ricchi mondi interiori.
E’ così che nascono fondi dipinti dalla luce, dove unghiate grafiche disegnano  frammenti di racconti  che, senza mediazioni, rivelano lo stupore delle forme e la sincerità disarmante di stati d’animo ed emozioni stratificate.                                                                                                           Marina Ruberto

Nei colori brillanti delle tele di Laura Ruberto ritroviamo l’armonia e la melodia, la nostalgia e il desiderio. Mentre le piccole forme e i materiali di recupero trovati per strada, inglobano nei suoi quadri realtà esterne e ignote, ed esprimono il desiderio di protendere la sua pittura oltre quei confini e quei limiti che per l’artista non esistono.                                                                      Franca Bernardini
                                                                         
Questo soprattutto mi affascina: la rivelazione di ciò che c’era, di ciò che poteva esserci, tutto un mondo brulicante di infinite potenzialità fino a quel momento rimaste in crisalide. Come se, lungo il percorso di tutti i giorni, nella consuetudine tanto ben conosciuta, si spalancasse l’altra faccia delle cose, sgorgata da prospettive nuove e inattese.                                                                    Gisella Gerosa

Un’ immagine scaturisce in me guadando le opere di Laura Ruberto: un grande e pacifico femminile tondo, morbido e accogliente, pieno di luci di colori di terra e di mare.                             Patrizia Nastasi